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venerdì 24 gennaio 2014

Le Civilta' Antiche : iL DILUVIO UNIVERSALE


La tradizione del diluvio universale è comune a tutti i popoli del mondo con le caratteristiche fondamentali praticamente uguali nelle diverse leggende: collera della divinità per la malvagità degli uomini, salvataggio di un gruppo più o meno grande di persone, spesso con l’aiuto di una divinità, ripopolamento della terra per vie naturali o miracolose.


GREci

La mitologia greca racconta che Zeus, giudicando la gente dell’età del bronzo abbruttita dai vizi, decise di annegarli tutti risparmiando soltanto due giusti, Deucalione e sua moglie Pirra, ai quali consigliò di costruirsi una grande cassa di legno con la quale potevano salvarsi. Zeus fece piovere per nove giorni e nove notti. Deucalione e Pirra uscirono dalla cassa che si era fermata sul Parnaso. Zeus inviò loro Ermes, al quale potevano esprimere un solo desiderio. Deucalione chiese di avere molti compagni e Zeus disse: buttatevi dietro alle spalle le ossa delle vostre madriPirra fu terrorizzata per quella che credeva un’empietà, ma Deucalione comprese che Zeus alludeva alle pietre, le ossa della Terra, che è la Madre Universale di tutti. Secondo un'altra fonte, gli dei salvarono anche il pastore Cerambo, trasformandolo però in scarabeo.


SUMERi

I sumeri trovarono una versione del diluvio nelle tavolette d’argilla venute alla luce con gli scavi fatti tra le rovine di Nippur. In una tavoletta d’argilla trovata in condizioni perfette Gilgamesh racconta che andò a trovare il suo antenato Utnapishtim, il quale aveva ricevuto l’immortalità dopo essere sopravvissuto al diluvio. Utnapishtim gli spiega che gli era stato detto di costruirsi una grossa barca e lui ne aveva costruita una a tre piani nella quale aveva fatto entrare la sua famiglia, il suo bestiame e molti animali selvatici. Utnapishtim gli spiegò che la tempesta era durata sei giorni e sei notti e che la barca poi si posò sul monte Nisir. Per prudenza fece uscire prima una colomba ed una rondine, che ritornarono subito, non sapendo dove porsi ed alla fine un corvo che non ritornò e così comprese che poteva uscire.


INDIANi

In India una leggenda racconta di Manu, un ragazzo che aveva fatto amicizia con un piccolo pesciolino rosso chiamato Ida, che, quando il diluvio stava arrivando, consigliò a Manu di salire su una barca, che lei, diventata molto grande, rimorchiò in un posto sicuro. Quando tutto finì, se ne andarono via insieme a rinnovare la razza umana.


CINESE

Secondo una leggenda cinese il Dio del tuono regalò un dente a due bambini, Nuwa e Fuxi, spiegando loro di seminarlo perchè da esso sarebbe nata una grande zucca, che veramente spuntò dal terreno diventando enorme. Quando il Dio del tuono scatenò il diluvio, i due bambini svuotarono la zucca e si accucciarono dentro di essa. Il diluvio uccise tutti gli altri esseri umani e i due bambini andarono felici a ripopolare il mondo. E’ interessante notare che l’ideogramma cinese che corrisponde a “nave” deriva dall’insieme di tre ideogrammi, uno per l’imbarcazione, un altro per il numero otto, il terzo per la parola bocca. La riunione dei tre ideogrammi vuol dire nave , ma anche “otto persone in una imbarcazione”, che ricorda il racconto biblico di Noè e della sua famiglia, otto persone che sopravvissero al diluvio con un'arca.


EBRAICi

Secondo la Genesi, Dio punì il genere umano per la sua malvagità con un diluvio che durò quaranta giorni e quaranta notti, permettendo la salvezza della sola famiglia di Noè, un retto agricoltore che all'epoca aveva 600 anni. Egli costruì un'arca sulla quale fece salire la moglie, i tre figli e le tre nuore, e una coppia per ogni specie animale della terra (ma sette coppie per gli animali puri).


PELLEROSSA

Gli indiani del Nord America raccontano varie leggende che hanno in comune il Diluvio universale che distrusse tutta l’umanità. Per esempio la tribù degli Arikara racconta che un tempo la terra era abitata da una razza di uomini così forti che si permetteva di schernire gli dei. Il Dio Nesaru distrusse questi giganti mediante un diluvio universale, mettendo prima in salvo in una grande grotta la sua tribù e molti animali.


MAYA

I Maya dell’America Centrale credevano che un grande serpente avesse distrutto il mondo con tanti torrenti d’acqua. Il Dio Tezcatlipocaavvertì l’uomo Nata e sua moglie Nena che si scavarono un grande tronco di legno, facendone una barca con la quale si salvarono. Potrei continuare con centinaia di altre leggende molto simili che parlano di un Diluvio universale.


RIFERIMENTI ARTISTICI


  • Hieronymus Bosch, Tavole del Diluvio, pannelli pittorici.
  • Adam Elsheimer, Diluvio Universale, dipinto.

lunedì 20 gennaio 2014

La Bibbia - La Punizione di "Dio"


Antico Testamento

Genesi, 34:13 – Sichem si unì carnalmente – in un atto prematrimoniale – a Dina, figlia di Giacobbe, destando la collera degli altri suoi figli. L’unione previa circoncisione era considerata da Giacobbe un disonore e, per questo, a Sichem, a suo padre Camor, e ad ogni maschio della città fu richiesta la circoncisione, che avrebbe reso ogni uomo idoneo all’unione con le altre sue figlie. Tre giorni dopo, mentre gli uomini ancora pativano i dolori dell’operazione, “due dei figli di Giacobbe, Simeone e Levi, fratelli di Dina, presero ciascuno la propria spada, assalirono la città che si riteneva sicura, e uccisero tutti i maschi.” – “Passarono a fil di spada anche Camor e suo figlio Sichem, presero Dina dalla casa di Sichem, e uscirono.” – “I figli di Giacobbe si gettarono sugli uccisi e saccheggiarono la città, perché la loro sorella era stata disonorata” – “presero le loro greggi, i loro armenti, i loro asini, quanto era nella città e nei campi.” – “Portarono via come bottino tutte le loro ricchezze, tutti i loro bambini, le loro mogli e tutto quello che si trovava nelle case.“
Genesi, capitoli 6 e 7 – Malcontento della malvagità dell’uomo, Dio sterminò ogni creatura del pianeta risparmiando soltanto la famiglia di Noè. Uomini, donne, bambini ed animali morirono annegati in una impensabile agonia.
Genesi, 19:6 – Una sera, Lot ospitò due angeli nella sua casa a Sodoma. Quella stessa sera la casa di Lot fu assalita da una folla di delinquenti omosessuali in cerca di esperienze carnali con gli angeli. Lot cedette volontariamente le sue figlie vergini alla folla, esortandola: “Vi prego, fratelli miei, non fate questo male!” – “Ecco, ho due figlie che non hanno conosciuto uomo: lasciate che io ve le conduca fuori, e voi farete di loro quel che vi piacerà; ma non fate nulla a questi uomini, perché sono venuti all’ombra del mio tetto.”
Genesi, 19:26 – Dio, impassibile davanti alla proposta di stupro delle figlie vergini di Lot, trasformò sua moglie in una statua di sale per aver commesso il nefando crimine di essersi guardata le spalle.
Genesi, 38: 8-10 – Giuda pregò Onan di dormire con la moglie di suo fratello – ucciso da Dio per la sua malvagità – incoraggiandolo: “Va’ dalla moglie di tuo fratello, prenditela in moglie come cognato e suscita una discendenza a tuo fratello.” Onan ottemperò, “ma ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterità al fratello.” Dio ritenne questo un gesto malvagio e lo punì con la morte.
Esodo, 2:12 – Mosè scorse un egiziano che picchiava un ebreo. Si guardò intorno e, non trovandovi testimoni, “uccise l’Egiziano e lo nascose nella sabbia.“
Esodo, 7:2-4 – Dio “indurì” il cuore del faraone e pianificò i suoi “prodigi nel paese d’Egitto.“
Esodo, 7:20-21 – Dio trasformò l’acqua del Nilo in sangue. Tutti i pesci morirono e l’acqua divenne imbevibile.
Esodo, 8: 6-7 – Dio inviò una piaga di rane che “coprirono il paese d’Egitto.“
Esodo, 8:16 – Dio inviò una piaga di zanzare.
Esodo, 8:24 – Dio inviò una piaga di mosche velenose. “La terra fu devastata.“
Esodo, 9:5 – Dio, con l’ennesima epidemia, sterminò tutto il bestiame d’Egitto; “ma del bestiame dei figli d’Israele non morì neppure un capo.“
Esodo, 9:10 – Dio inviò una piaga di “ulceri che si trasformarono in pustole sulle persone e sugli animali.“
Esodo, 9:22-25 – Dio inviò una piaga di grandine che colpì uomini e animali, e che spogliò i campi.
Esodo, 12: 29 – Dio uccise il primogenito di ogni famiglia egiziana la cui casa non fosse stata contrassegnata da sangue d’agnello.
Esodo, 17:13 – Il bastone di Dio, retto dalle mani di Mosè sulla vetta del colle, permise a Giosuè di sterminare Amalec e la sua gente “passandoli a fil di spada“.
Esodo, 21:20-21 – Per la legge di Dio “se uno bastona il suo schiavo o la sua schiava fino a farli morire sotto i colpi, il padrone deve essere punito” – “ma se sopravvivono un giorno o due, non sarà punito, perché sono denaro suo.” – Dio approvava la schiavitù.
Esodo, 32:27 – Alla vista del vitello d’oro, Dio comandò ai figli di Levi: “Ognuno di voi si metta la spada al fianco; percorrete l’accampamento da una porta all’altra di esso, e ciascuno uccida il fratello, ciascuno l’amico, ciascuno il vicino.” – “In quel giorno caddero circa tremila uomini” e Dio ne fu compiaciuto.
Levitico, 26:7-8 – Dio ricompensò l’obbedienza assicurando che ogni nemico sarebbe perito per la spada.
Levitico, 26:22 – Dio ammonì la popolazione che, qualora non lo avessero ascoltato, avrebbe inviato loro le bestie feroci: “che vi rapiranno i figli, stermineranno il vostro bestiame, vi ridurranno a un piccolo numero, e le vostre strade diventeranno deserte.“
Levitico, 26:27-29 – “E se, nonostante tutto questo, non volete darmi ascolto, ma con la vostra condotta mi resisterete” – “anch’io vi resisterò con furore e vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati.” – “Mangerete la carne dei vostri figli e delle vostre figlie.“
Numeri, 12:9-14 – Dio si stufò della presenza di Maria e, per questo, la colpì con la lebbra, bandendola dall’accampamento per sette giorni.
Numeri, 15:32-26 – Un uomo raccolse della legna di sabato. Per ordine divino dato a Mosè, “tutta la comunità lo condusse fuori dal campo e lo lapidò, e quello morì.“
Numeri, 16:27-33 – Gli uomini si dimostrarono indocili, perciò Dio fece sì che la terra si aprisse ed inghiottisse uomini, donne e bambini.
Numeri, 16:35 – Il fuoco di Dio “divorò i duecentocinquanta uomini che offrivano l’incenso.“
Numeri, 16:49 – Con una piaga, Dio sterminò quattordicimilasettecento uomini.
Numeri, 21:3 – Il Signore affidò i Cananei ad Israele, che “votò allo sterminio i Cananei e le loro città.“
Numeri, 21:6 – Il Signore “mandò tra il popolo dei serpenti velenosi i quali mordevano la gente, e gran numero d’Israeliti morirono.“
Numeri, 21:35 – Con l’approvazione di Dio gli Israeliti si recarono nella città di Og, ne uccisero il re Basan – senza risparmiare i figli – sterminarono l’esercito senza lasciare superstiti, e assunsero il controllo del territorio.
Numeri, 25:4 – “Il Signore disse a Mosè: Prendi tutti i capi del popolo e falli impiccare davanti al Signore, alla luce del sole, affinché l’ardente ira del Signore sia allontanata da Israele.“
Numeri, 25:8 – Fineas, figlio di Eleazar, figlio del sacerdote Aaronne, si recò in una tenda occupata da un uomo israelita ed una donna madianita e “li trafisse tutti e due, l’uomo d’Israele e la donna, nel basso ventre.“
Numeri, 25:9 – Una pestilenza divina sterminò ventiquattromila persone.
Numeri, 31:9 – Su comando divino gli israeliti sequestrarono le donne ed i bambini madianiti, e “presero tutte le spoglie e tutta la preda.“
Numeri, 31:17-18 – Dio ordinò a Mosè di uccidere ogni maschio madianita tra i bambini, e “ogni donna che ha avuto rapporti sessuali con un uomo” – “ma tutte le fanciulle che non hanno avuto rapporti sessuali con uomini, lasciatele in vita per voi.” – Nota: sarebbe interessante scoprire l’astuzia con cui i soldati riconoscevano le donne vergini.
Numeri, 31:31-40 – Dio spartì il bottino di guerra tra i soldati, i sacerdoti e gli israeliti senza tralasciare il tributo al Signore: “seicentosettantacinquemila pecore, settantaduemila buoi, sessantunmila asini e trentaduemila persone, ossia donne che non avevano avuto rapporti sessuali con uomini.“
Deuteronomio, 2:33-34 – Sotto la guida di Dio, gli israeliti sterminarono completamente gli uomini, le donne ed i bambini di Sicon. – “Non vi lasciammo nessuno in vita.“
Deuteronomio, 3:6 – Sotto la guida di Dio, gli israeliti sterminarono completamente gli uomini, le donne ed i bambini di Og. Saccheggiarono il bestiame ed i possedimenti.
Deuteronomio, 7:2 – Dio parlò ad ogni uomo d’Israele e, riguardo i nemici, proclamò: “Tu li voterai allo sterminio; non farai alleanza con loro e non farai loro grazia.”
Deuteronomio, 20:13-14 – Dio stabilì le regole della guerra ordinando il massacro di tutti gli uomini. Tralasciò le donne, i bambini, il bestiame ed i possedimenti che potevano essere tenuti come preda.
Deuteronomio, 20:16 – “Nelle città di questi popoli che il Signore, il tuo Dio, ti dà come eredità, non conserverai in vita nulla che respiri.”
Deuteronomio, 21:10-13 – Secondo la legge di Dio, se un uomo israelita, durante una guerra, avesse avvistato una donna attraente, avrebbe potuto catturarla e tenerla per moglie. La donna, quindi, avrebbe dovuto radersi il capo, tagliarsi le unghie e togliersi i vestiti che indossava al momento della cattura. Avrebbe dovuto piangere suo padre e sua madre per un mese intero. E qualora il soldato non fosse rimasto soddisfatto, avrebbe potuto lasciarla andare “dove vorrà.“
Deuteronomio, 28:53 – La punizione di Dio per i disobbedienti prevedeva che questi mangiassero “il frutto del proprio seno, le carni dei propri figli e delle proprie figlie.“
Giosuè, 6:21-27 – Sotto la direzione di Dio Giosuè distrusse l’intera città di Gerico con la punta della spada; uomini, donne e bambini inclusi. Tenne l’argento, l’oro, il bronzo ed il ferro per Dio e, infine, diede fuoco alla città.
Giosuè, 7:19-26 – Acan rubò “un mantello di Scinear, duecento sicli d’argento e una sbarra d’oro del peso di cinquanta sicli.” – Giosuè e gli israeliti portarono Acan, il bottino, i suoi figli, le sue figlie, il bestiame, gli asini, le mule e tutti i suoi possedimenti sulla valle di Acor, dove li lapidarono e bruciarono vivi.
Giosuè, 8:22-25 – Dio appoggiò Giosuè nel combattere e sterminare dodicimila uomini e donne nella città di Ai. Nessuno sopravvisse.
Giosuè, 10:10-27 – Dio aiutò Giosuè nel massacro dei Gabaoniti.
Giosuè, 10:28 – Con l’approvazione di Dio, Giosuè passò la città di Machedda ed il suo re “a fil di spada” – “Li votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano; non ne lasciò scampare una.“
Giosuè, 10:30 – Dio mise la città di Libna nelle mani di Giosuè. “Giosuè la mise a fil di spada con tutte le persone che vi si trovavano; non ne lasciò scampare una.“
Giosuè, 10:32-33 – Dio diede la sua approvazione affinché Giosuè uccidesse ogni uomo, donna e bambino della città di Lachis. Con la spada.
Giosuè, 10:34-35 – Tutti gli abitanti della città di Eglon furono falciati dalle spade di Giosuè e della sua armata.
Giosuè, 10:36-37 – Dio lasciò che Giosuè uccidesse il re di Ebron ed il suo villaggio con ogni suo abitante. – “Non ne lasciò sfuggire una, esattamente come aveva fatto a Eglon; la votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano.“
Giosuè, 10:38-39 – “Poi Giosuè con tutto Israele tornò verso Debir, e l’attaccò.” – Morirono tutti.
Giosuè, 11:6 – Dio ordinò a Giosuè di sconfiggere il nemico presso le acque di Merom. “Tu taglierai i garretti ai loro cavalli e darai fuoco ai loro carri.“
Giosuè, 11:8-15 – L’esercito di Giosuè, sotto il comando di Dio, sterminò il nemico “senza lasciarne scampare nessuno.“
Giosuè, 11:20 – “Infatti il Signore faceva sì che il loro cuore si ostinasse a dar battaglia a Israele, perché Israele li votasse allo sterminio senza che ci fosse pietà per loro, e li distruggesse come il Signore aveva comandato a Mosè.“
Giudici, 1:4 – Il Signore mise nelle mani di Giuda i Cananei e i Ferezei. Diecimila vittime.
Giudici, 1:6 – Adoni-Bezec – dei Cananiti – si diede alla fuga, ma l’esercito di Giuda lo raggiunse e “gli tagliarono i pollici e gli alluci.“
Giudici, 1:8 – Dio approvò l’attacco di Giuda alla città di Gerusalemme. L’esercito di Giuda mise la città a ferro e fuoco.
Giudici, 1:17 – “Poi Giuda partì con Simeone suo fratello, e sconfissero i Cananei che abitavano in Sefat; distrussero interamente la città.“
Giudici, 3:29 – Il signore mise i moabiti nelle mani degli israeliti. “In quel tempo sconfissero circa diecimila Moabiti, tutti robusti e valorosi; non ne scampò neppure uno.“
Giudici, 4:21 – Iael, con un martello, piantò un piuolo nella testa di Sisera, “tanto che esso penetrò in terra.“
Giudici, 7:19-25 – Sotto la guida del Signore la gente di Gedeone sconfisse i madianiti. Uccise e decapitò il loro principe e ne consegnò la testa a Gedeone.
Giudici, 8:15-21 – Gedeone castigò gli uomini di Succot con rovi e spine del deserto. Quindi “abbatté la torre di Penuel e uccise la gente della città.“
Giudici, 9:5 – Abimelec assassinò i suoi fratelli.
Giudici, 9:45 – Abimelec e i suoi seguaci uccisero tutti gli uomini della città. Poi li cosparsero di sale.
Giudici, 9:53-54 – Abimelec riposava tranquillo nella città di Tebes quando “una donna gettò giù un pezzo di macina sulla testa di Abimelec e gli spezzò il cranio.” – “Egli chiamò subito il giovane che gli portava le armi, e gli disse: «Estrai la spada e uccidimi, affinché non si dica: “Lo ha ammazzato una donna!”» Il suo servo allora lo trafisse ed egli morì.“
Giudici, 11:29-39 – Iefte sacrificò sull’altare del Signore la sua amata figliuola per ringraziarlo di avergli concesso la vittoria in battaglia.
Giudici, 15:15 – Sansone uccise mille uomini con “una mascella d’asino ancora fresca.“
Giudici, 16:27-30 – Dio concesse a Sansone la forza per buttare giù le colonne del tempio ed uccidere tremila persone.
Giudici, 18:27 – I daniti giunsero a Lais, “da un popolo che se ne stava tranquillo e senza timori; lo passarono a fil di spada e diedero la città alle fiamme.“
Giudici, 19:22-29 – Un viaggiatore di Betlemme, la sua compagna ed un servo erano ospiti nella dimora di un anziano signore a Ghibea quando “gente perversa” circondò l’abitazione chiedendo di “abusare” dell’ospite maschio. L’anziano padrone di casa offrì agli assalitori la sua figlia vergine e la compagna del suo ospite, implorandoli: “Ecco qua mia figlia che è vergine, e la concubina di quell’uomo; io ve le condurrò fuori e voi abusatene e fatene quel che vi piacerà; ma non commettete contro quell’uomo una simile infamia!” – La signora subì uno stupro e morì. Il viaggiatore caricò il corpo senza vita della donna su un asino, tornò a casa, “si munì di un coltello, prese la sua concubina e la divise, membro per membro, in dodici pezzi, che mandò per tutto il territorio d’Israele.“
Giudici, 20:43-48 – Gli israeliti uccisero venticinquemila uomini. Seicento fuggirono nel deserto. Gli israeliti li raggiunsero e “li passarono a fil di spada, dagli abitanti delle città al bestiame, a tutto quello che si trovava; e diedero alle fiamme tutte le città che trovarono.“
Giudici, 21:10-12 – La comunità uccise ogni uomo e ogni donna non vergine di Iabes in Galaad. Trovarono quattrocento vergini da portare con sé.
1 Samuele, 4:10 – I filistei uccisero trentamila soldati israeliti.
1 Samuele, 5:6-9 – Come punizione per aver rubato l’Arca dell’Alleanza, “il Signore colpì gli uomini della città, piccoli e grandi, e un flagello d’emorroidi scoppiò in mezzo a loro.“
1 Samuele, 6:19 – “Il Signore colpì gli abitanti di Bet-Semes, perché avevano guardato dentro l’arca del Signore; colpì settanta uomini fra i cinquantamila del popolo.“
1 Samuele, 7:7-11 – Il Signore aiutò gli uomini di Samuele ad uccidere i filistei, che li inseguirono “e li batterono fin sotto Bet-Car.“
1 Samuele, 11:11 – Sotto la benedizione di Dio, Saul ed il suo esercito massacrarono gli Ammoniti “finché il giorno si fece caldo.“
1 Samuele, 14:31 – Giònata e i suoi uomini sconfissero i filistei, “si gettarono sulla preda e presero pecore, buoi e vitelli e li macellarono e li mangiarono con il sangue.“
1 Samuele, 15:7-8 – Dio ordina a Saul: “Va’ dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini.“
1 Samuele, 15:33 – “Samuele trafisse Agag davanti al Signore in Gàlgala.“
1 Samuele, 18:27 – Davide ed i suoi uomini uccisero duecento filistei, prelevando “i loro prepuzi“, che Davide “contò davanti al re per diventare genero del re. Saul gli diede in moglie la figlia Mikal.“
1 Samuele, 30:17 – Davide lasciò in vita solo quattrocento filistei, che riuscirono a fuggire.
2 Samuele, 2:23 – Abner colpì Asaèl “con la punta della lancia al basso ventre, così che la lancia gli uscì di dietro ed egli cadde sul posto.“
2 Samuele, 3:30 – Ioab e Abisai vendicarono la morte di Asaèl uccidendo Abner.
2 Samuele, 4:7-8 – Is-Bàal riposava indisturbato nel suo letto quando Recàb e Baanà entrarono nella stanza. “Lo colpirono, l’uccisero e gli tagliarono la testa; poi, portando via la testa di lui, presero la via dell’Araba, camminando tutta la notte.” – Davide non sopportava che un uomo innocente fosse stato ucciso.
2 Samuele, 4:12 – Davide punì Recàb e Baanà uccidendoli, tagliando loro le mani e i piedi ed appendendoli presso la piscina di Ebron.
2 Samuele, 6:6-7 – Il bue che trasportava l’Arca cadde a terra sfinito, e Uzzà accorse per rimetterlo in piedi. “L’ira del Signore si accese contro Uzzà; Dio lo percosse per la sua colpa ed egli morì sul posto, presso l’arca di Dio.“
2 Samuele, 6:22-23 – Davide subì le beffe di Mikal per essersi “scoperto davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla.” – Così Dio punì Mikal, figlia di Saul, che “non ebbe figli fino al giorno della sua morte.” – Si noti la contraddizione con 2 Samuele 21:8, dove è narrato che Mikal ebbe cinque figli.
2 Samuele, 8:1-18 – Le imprese di Davide compresero l’uccisione di due terzi dei soldati Moabiti, l’azzoppamento di seimilanovecento cavalli, lo sterminio di di ventiduemila siriani e di diciottomila edomiti. Il verso 6 recita: “Il Signore rendeva vittorioso Davide dovunque egli andava.“
2 Samuele, 10:18 – Davide uccise settecento pariglie di cavalli e quarantamila Aramei.
2 Samuele, 11:14-27 – Davide desiderò ardentemente la moglie di Uria, quindi lo fece uccidere in battaglia perché potesse avere Betsabea tutta per sé.
2 Samuele, 12:1 – “Ma ciò che Davide aveva fatto era male agli occhi del Signore.” – Per punirlo il Signore uccise il suo bambino.
2 Samuele, 13:1-15 – Il figlio di Davide – e di Betsabea – Amnòn si innamorò di sua sorella Tamàr, vergine. Tamàr protestò i corteggiamenti del fratello, ma – verso 14 – “egli non volle ascoltarla: fu più forte di lei e la violentò unendosi a lei.“
2 Samuele, 13:28-29 – Il fratello di Tamàr, Absalom, ordinò ai suoi uomini di rendere ebbro Amnòn per poi ucciderlo e vendicare lo stupro di sua sorella.
2 Samuele, 18:6-7 – L’armata di Davide sterminò ventimila uomini nella foresta di Efraim.
2 Samuele, 18:15 – Ioab “prese in mano tre dardi e li immerse nel cuore di Assalonne, che era ancora vivo nel folto del terebinto.” – “Poi dieci giovani scudieri di Ioab circondarono Assalonne, lo colpirono e lo finirono.“
2 Samuele, 20:10-12 – Ioab conficcò un pugnale nello stomaco di Amasà, rovesciandone l’intestino per terra. Amasà morì nel bel mezzo della strada rotolandosi nel suo stesso sangue.
2 Samuele, 24:15 – Dio mandò una pestilenza sulla città di Israele per punire Davide del suo peccato. Morirono settantamila innocenti.
1 Re, 2:24-25 – Solomone uccise Adonia.
1 Re, 2:29-34 – Solomone uccise Ioab.
1 Re, 13-15-24 – Un profeta mentì ad un uomo, convincendolo a bere acqua e mangiare pane in un posto in cui il Signore aveva precedentemente proibito lui di farlo. L’uomo, rassicurato, mangiò e bevve in quel posto. Dio mandò un leone a punirlo, “il suo cadavere rimase steso sulla strada.“
1 Re, 20:29-30 – Gli israeliti si batterono contro i siriani. L’ammontare di vittime per ogni singolo giorno fu di centomila. Sulle restanti ventisettemila crollò un muro di pietra.
2 Re, 1:10-12 – Elia richiamò un fuoco dal cielo, invocando l’aiuto di Dio, e cinquanta uomini furono consumati dalle fiamme.
2 Re, 2:23-24 – Eliseo camminava per strada quando quarantadue bambini si presero gioco della sua calvizie. “Egli si voltò, li guardò e li maledisse nel nome del Signore. Allora uscirono dalla foresta due orse, che sbranarono quarantadue di quei fanciulli.“
2 Re, 5:27 – Eliseo maledice Ghecazi e i suoi discendenti, per sempre, con la lebbra. “Egli si allontanò da Eliseo, bianco come la neve per la lebbra.“
2 Re, 6:18-19 – Il nemico si incamminò verso Eliseo ed egli, rivolgendosi al Signore, supplicò: “Oh, colpisci questa gente di cecità!. E il Signore li colpì di cecità secondo la parola di Eliseo.” – “Disse loro Eliseo: Non è questa la strada e non è questa la città. Seguitemi e io vi condurrò dall’uomo che cercate. Egli li condusse in Samaria.” – “Quando giunsero in Samaria, Eliseo disse: Signore, apri i loro occhi; essi vedano!. Il Signore aprì i loro occhi ed essi videro. Erano in mezzo a Samaria!“
2 Re, 6:29 – Una donna si lamentò di patire la fame davanti al re di Israele. Era triste perché aveva accettato di cucinare e mangiare suo figlio.
2 Re, 9:24 – Ieu tradì Ioram, poi lo uccise colpendolo con arco e freccia nel mezzo delle spalle. “La freccia gli attraversò il cuore.“
2 Re, 9:27 – Ieu ordinò ai suoi uomini di inseguire ed uccidere Acazia, re di Giuda.
2 Re, 9:30-37 – Ieu fece uccidere Gezebele. “Il suo sangue schizzò sul muro e sui cavalli. Ieu passò sul suo corpo, poi entrò, mangiò e bevve; alla fine ordinò: Andate a vedere quella maledetta e seppellitela, perché era figlia di re.” – “Andati per seppellirla, non trovarono altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani.” – “Tornati, riferirono il fatto a Ieu, che disse: Si è avverata così la parola che il Signore aveva detta per mezzo del suo servo Elia il Tisbita: Nel campo di Izreèl i cani divoreranno la carne di Gezabele.” – “E il cadavere di Gezabele nella campagna sarà come letame, perché non si possa dire: Questa è Gezabele.“
2 Re, 10:7 – Ieu ordinò che i settanta figli di Acab venissero decapitati. “Quindi posero le loro teste in panieri e le mandarono da lui.“
2 Re, 10:14 – Ieu ordinò la morte della famiglia di Acab, settantadue persone in totale.
2 Re, 10:17 – Secondo il racconto di Dio Ieu si recò a Samaria e sterminò “tutti i superstiti della casa di Acab fino ad annientarla, secondo la parola che il Signore aveva comunicata a Elia.“
2 Re, 10:19-27 – Ieu intrappolò gli adoratori di Baal nel tempio, poi disse alle guardie: “Entrate, uccideteli. Nessuno scappi.“
2 Re, 11:1 – Atalia distrusse la famiglia reale.
2 Re, 14:5 – Amazia fece giustiziare gli ufficiali che uccisero suo padre.
2 Re, 14:3-5 – Dio si arrabbiò con Amazia, anche se egli aveva fatto ciò che era giusto agli occhi del Signore. Le alte cariche non erano ancora state eliminate, e Dio era geloso dei loro sacrifici sull’altare. Così, Egli punì Azaria con la lebbra.
2 Re, 15:16 – Menachem attaccò la città di Tifsach, distruggendola, e “fece sventrare tutte le donne incinte.“
2 Re, 19:35 – Un angelo del signore sterminò centottantacinque uomini nei campi assiri.
2 Cronache, 13:17 – Dio diede il controllo degli israeliti ad Abia e Giuda. Cinquecentomila nemici morirono.
2 Cronache, 21:4 – “Ioram prese in possesso il regno di suo padre e quando si fu rafforzato, uccise di spada tutti i suoi fratelli e, con loro, anche alcuni ufficiali di Israele.“
Isaia, 13:15 – Isaia vide una profezia sulle sorti di Babilonia. “Quanti saranno trovati, saranno trafitti, quanti saranno presi, periranno di spada. I loro piccoli saranno sfracellati davanti ai loro occhi;
saranno saccheggiate le loro case, disonorate le loro mogli.“
Isaia, 13:18 – “Con i loro archi abbatteranno i giovani, non avranno pietà dei piccoli appena nati, i loro occhi non avranno pietà dei bambini.“
Isaia, 14:21-23 – “Preparate il massacro dei suoi figli a causa dell’iniquità del loro padre e non sorgano più a conquistare la terra e a riempire il mondo di rovine. Io insorgerò contro di loro – parola del Signore degli eserciti -, sterminerò il nome di Babilonia e il resto, la prole e la stirpe – oracolo del Signore -. Io la ridurrò a dominio dei ricci, a palude stagnante; la scoperò con la scopa della distruzione – oracolo del Signore degli eserciti -.“
Isaia, 49:26 – La punizione di Dio contro coloro che attaccano Israele: “Farò mangiare le loro stesse carni ai tuoi oppressori, si ubriacheranno del proprio sangue come di mosto.“
Geremia, 16:4 – La parola del Signore a proposito dei bambini nati in questa terra: “Moriranno di malattie strazianti, non saranno rimpianti né sepolti, ma saranno come letame sulla terra. Periranno di spada e di fame; i loro cadaveri saranno pasto degli uccelli dell’aria e delle bestie della terra.“
Esdra, 6:12-13 – Il decreto del re Dario stabilì che, qualora qualcuno avesse cambiato il suo editto, “si tolga una trave dalla sua casa, la si rizzi ed egli vi sia impiccato. Poi la sua casa sia ridotta a letamaio.“
Ezechiele, 20:26 – Israele insorse, e la punizione di Dio fu sobria. “Feci sì che si contaminassero nelle loro offerte facendo passare per il fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli, perché riconoscessero che io sono il Signore.“
Ezechiele, 23:34 – Dio predispose che le prostitute bevessero una coppa di sdegno e si lacerassero i seni.
Ezechiele, 23:45-47 – Dio punì l’adulterio: “Si farà venire contro di loro una folla ed esse saranno abbandonate alle malversazioni e al saccheggio. La folla le lapiderà e le farà a pezzi con le spade; ne ucciderà i figli e le figlie e darà alle fiamme le case. Eliminerò così un’infamia dalla terra e tutte le donne impareranno a non commettere infamie simili.“
Osea, 13:16 – In seguito alla ribellione di Israele: “si alzerà dal deserto il soffio del Signore e farà inaridire le sue sorgenti, farà seccare le sue fonti, distruggerà il tesoro di tutti i vasi preziosi.“
Nuovo Testamento
Matteo, 5:17 – “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.” – Gesù appoggia gli omicidi di massa, gli stupri, le schiavitù, le torture e gli incesti descritti nel Vecchio Testamento.
Matteo, 8:12 – Gesù avverte delle torture eterne dell’inferno: “i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti.“
Matteo, 10:35-36 – Gesù motiva la sua venuta: “Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada. Perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera; e i nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua.“
Matteo, 11:21-24 – Le opere di Gesù non impressionarono le città di Corazid, Betsaida e Capernaum. Gesù disse: “Guai a te!” e le destinò ad una sorte peggiore di quella toccata a Sodoma.
Matteo, 8:21 – Un uomo decise che, prima di seguire Gesù nella sua impresa, avrebbe seppellito suo padre appena deceduto. Gesù rispose: “Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti.“
Marco, 4:10 – Nella parabola del seminatore Gesù spiegò ai suoi discepoli che era solito utilizzare parabole al fine di accrescere la loro confusione, “affinché non si convertano, e i peccati non siano loro perdonati.“
Marco, 7:10 – Secondo la legge dell’Antico Testamento ogni bambino che avesse dimostrato odio nei confronti dei genitori sarebbe stato condannato a morte.
Luca, 8:32-33 – Gesù trasferì dei demoni dal corpo di un uomo nudo ad un branco di porci, “e quel branco si gettò a precipizio giù nel lago e affogò.” – Gli abitanti supplicarono Gesù di abbandonare la città.
Luca, 12:47 – Gesù avvertì che un servo di Dio che non avesse rispettato la volontà del suo Padrone avrebbe ricevuto “molte percosse.“
Luca, 19:26 – Nella parabola delle dieci mine il padrone – Dio – disse di quelli che avessero deciso di non seguirlo: “conduceteli qui e uccideteli in mia presenza.“
Giovanni, 6:53-66 – Gesù invitò i suoi discepoli a mangiare la sua carne e bere il suo sangue. Malgrado il tono metaforico molti discepoli non condivisero l’idea e decisero di abbandonarlo.
Atti, 5:1-9 – Anania mentì sull’ammontare ricavato dalla vendita della sua proprietà per tenere per sé parte di quella somma. Dio uccise lui e sua moglie.
Romani, 1:26-27 – Paolo dice che lesbiche ed omosessuali meritano la morte.
Lettera agli efesini, 1:4-5 – Malgrado le istruzioni elargite da Gesù sul come riconoscerlo come salvatore, Egli dice che Dio ha già “predestinato” coloro i quali saranno salvati secondo la Sua volontà.
Ebrei, 12:20 – Dio predispose che ogni animale accampato sul monte Sion venisse lapidato.
1 Pietro, 1:20 – Dopo il fallimento dell’esperimento di Dio nel giardino dell’Eden, la catastrofe di Noè e la soluzione finale del sacrificio di Cristo, scopriamo che Gesù fu predestinato alla morte fin dal principio. Fu tutto “già designato prima della creazione del mondo.“

Apocalisse, 6:8 – Alla fine dei tempi, Dio autorizzerà la Morte a falciare il 25% della popolazione terrestre “con la spada, con la fame, con la mortalità e con le belve della terra.“

lunedì 6 gennaio 2014

Re Hammurabi: Babilonia e le sue Leggi



Hammurabi fu il re di Babilonia del II millennio prima dell’era volgare. Regnò dal 1792 al 1750 a.C. e, con le vittorie sugli amorrei e gli assiri, estese l'impero dal golfo Persico, attraverso la valle del Tigri e dell'Eufrate, sino alle coste del mar Mediterraneo. Fece di Babilonia la capitale del regno e, dopo aver    consolidato le sue conquiste, si preoccupò di difendere le frontiere e di garantire la prosperità all'interno  dell'impero. Fu abile amministratore e valoroso guerriero. Viene ricordato soprattutto per il suo codice: un corpus di leggi iscritto su una stele cilindrica in diorite, rinvenuta a Susa, (Iraq) nell'inverno del 1901-1902 , per opera di una spedizione archeologica francese, condotta dal De Morgan.
Il blocco si presentava rotto in tre parti, in seguito è stato restaurato ed è ora conservato nella sala n°106 del Museo del Louvre a Parigi. 
Fino al 1947 era considerato il più antico codice di leggi portato alla luce, infatti in quell’anno venne scoperta una tavoletta su cui erano incise delle leggi promulgate da Ur-Nammu, re della III dinastia di Ur che regnò nel 2100 a.c. . Tuttavia il codice di Hammurabi, rimane  l’unico completo pervenutoci dall’antichità, anche se sono presenti alcune lacune, dovute a corrosione, situate nella parte anteriore alla base del                    
monumento. 

Prima di essere creato, in Mesopotamia l’amministrazione della giustizia si basava su una serie di norme tramandate oralmente e consolidate dall’uso. Quando qualche sovrano si discostava dalla tradizione o si trovava a pronunciare sentenze su materie per le quali non esistevano norme certe, le sue decisioni venivano ricordate per iscritto, in modo da far testo per il futuro. Verso la fine del suo regno Hammurabi volle che i suoi regali giudizi fossero incisi su stele alte più di due metri (sedici colonne da un lato della stele e 28 dall’altro), da esporre nei templi.
In cima alla stele ritrovata, un rilievo raffigura il re in piedi  di fronte a Shamash, dio della giustizia, seduto in trono. Il resto della stele è coperto da caratteri cuneiformi. Il testo incomincia con un prologo nel quale Hammurabi si vanta di essere stato chiamato dagli dei “a distruggere le forze del male, affinchè il potente non opprimesse il debole”. Segue poi il corpus delle leggi vero e proprio, consistente in 282 singoli articoli senza ordine sistematico, relativi al diritto penale, civile, commerciale e non contiene norme sulla religione.

Dalle stele si ricava che la società babilonese era divisa in tre classi, gli awilum, o uomini liberi (i nobili), i mushkenum (i dipendenti del palazzo e i subordinati in genere) e i wardu  (gli schiavi) .
Il Codice di Hammurabi condannava facilmente a morte, ed indicava anche il tipo di morte nel quale si incorreva: si poteva infatti essere bruciati, annegati, impalati a seconda del delitto commesso, anche indipendentemente dalle intenzioni che avevano portato il colpevole alla trasgressione, e se si trattava di una vittima nobile, si applicava la legge del taglione, (Se un architetto ha costruito una casa ad un awilum, un nobile, uomo libero, ma non ha fatto un lavoro solido, e la casa che ha costruito è crollata causando la morte del proprietario, questo architetto sarà ucciso. Se ha causato la morte del figlio del proprietario, si ucciderà il figlio di questo architetto..) 
Non era un codice equo, in quanto la gravità della colpa e della pena inflitta dipendeva dalla classe sociale a cui appartenevano il colpevole e la vittima: lo schiavo aveva minor valore del nobile ed era soggetto a pene più dure per i medesimi reati (Posto che un awilum distrugga l'occhio di un awilum, si distruggerà il suo occhio… Posto che distrugga l'occhio di un mushkenum, dipendente del palazzo, pagherà una mina d'argento… Posto che distrugga l'occhio di uno schiavo… pagherà metà del suo prezzo.).
Non si deve però pensare che il CODICE di HAMMURABI sia stato scritto solo per infliggere pene ai colpevoli, ma analizzando l’insieme delle sue leggi c’è molto di più. Si tratta di oltre 200 articoli che possono essere confrontati con molti problemi giuridici del nostro vivere quotidiano.
Le prime leggi riguardano la disciplina del processo, cui seguono le leggi sul diritto di proprietà, sui prestiti, sui depositi, sulle obbligazioni, sulla proprietà domestica, sul diritto di famiglia.
I paragrafi che vanno dall’88 al 108 trattano delle operazioni di credito, degli scambi, dei commercianti e degli agenti.
Si può notare che alcuni meccanismi e strumenti economici che potrebbero a prima vista sembrare tipici delle società più moderne ed evolute, risalgono in realtà ad alcuni millenni addietro. Uno dei casi più straordinari riguarda l’assegno bancario. Questo popolo era riuscito a mettere in piedi un complesso sistema di scambi inventando una specie di lettera di credito. La soluzione era pratica ed al tempo stesso ingegnosa: i commercianti che trasferivano il loro carico di merci in una certa città, arrivati a destinazione, vendevano i loro prodotti ricevendone in pagamento un “assegno” costituito da una tavoletta di argilla sulla quale veniva inciso il prezzo della merce contrattata in peso di rame o d’argento. La medesima tavoletta poteva essere girata e serviva quindi per acquistare altre merci e così via. Naturalmente questi “assegni” dovevano avere una copertura garantita ed a questo pensavano i rappresentanti del potere politico e amministrativo facendo rispettare le leggi vigenti sugli scambi commerciali. Nel codice di Hammurabi, il termine mercante veniva usato in relazione ai diversi tipi di attività commerciale e precise leggi disciplinavano le modalità con cui dovevano essere stipulati i contratti economici fra mercanti e agenti di viaggio o anche fra semplici cittadini. Per esempio, due articoli del codice di Hammurabi, regolavano l’affidamento di beni ad un agente per la vendita in nome e per conto del proprietario: “Se un mercante ha affidato ad un agente orzo, lana, olio o altro genere, perché li venda al dettaglio, l’agente registrerà l’argento ricavato dalla vendita e lo restituirà al mercante; l’agente prenderà una tavoletta sigillata relativa all’argento che consegna al mercante. . .”. E ancora: “Se l’agente è negligente e non prende una tavoletta sigillata relativa all’argento che ha consegnato al mercante, l’argento non registrato su una tavoletta sigillata non sarà posto sul suo conto”.  L’articolo 108 del codice prevedeva che “. . . se non realizza profitti, l’agente consegnerà al mercante il doppio dell’argento che ha ricevuto”. Per tutte le controversie fra mercanti e agenti, interveniva il Tribunale del Tempio dove era stato depositato il contratto e gli agenti disonesti erano condannati a restituire il triplo del capitale che era stato loro affidato. Nel Tempio veniva adorato il dio Shamash, deputato alla salvaguardia degli scambi e dei patrimoni.
La legge di Hammurabi regolava i tassi commerciali in modo drastico e preciso: “Se il mercante ha spinto il suo interesse al di là di 100.000 sila per un gur d’orzo o al di là di 1/6 di siclo e sei grani per un siclo d’argento e lo ha riscosso, perderà tutto quello che ha dato in prestito” (1 siclo = 180 grani -I gur = 300 sila). Le operazioni creditizie si reggevano su veri e propri contratti, per garantire i contraenti da reciproci abusi: “Se un mercante ha consegnato in prestito orzo e argento senza testimoni o contratto, perderà tutto quello che ha consegnato”.  I debiti venivano garantiti con la nomina di un garante che, in caso d’insolvenza dei debitore, era impegnato a saldare il debito. 

Erano inoltre presenti leggi riguardanti la posizione della donna: “Posto che  una donna provi avversione per suo marito.. posto che colpa non abbia…e suo marito la abbia molto trascurata, questa donna non ha colpa, ed essa prenderà la sua dote e andrà nella casa di suo padre”. Se il marito ripudiava la moglie perché questa non gli aveva dato un figlio, “le renderà la dote che essa ha portato dalla casa del padre”. Il marito di una donna malata poteva sposarne un’altra ma doveva mantenere la prima “fintanto che essa viva”.
Anche la posizione dei figli era tutelata dall’arbitrio dei padri. Essi non potevano essere diseredati se non per colpa grave, e solo in caso di recidività. I figli illegittimi potevano essere riconosciuti: Se il padre dica ai figli che la serva li ha partorito e poi muore, i figli della moglie e i figli della schiava insieme divideranno i beni del padre.

Nella parte inferiore della stele è presente anche un epilogo in cui Hammurabi dice: “ I grandi dei mi chiamarono e io fui il benefico pastore del giusto scettro…Nel mio seno raccolsi le genti della regione di Sumer e di Akkad, ed esse prosperarono sotto la mia protezione…Voglia ogni uomo oppresso venire alla presenza della mia statua di re della giustizia..e possa la mia stele chiarirgli la causa, fargli vedere il suo diritto dar sollievo al suo cuore”.

La promulgazione di questo codice venne realizzata non prima del 34° anno del regno a dimostrazione che il re babilonese impiegò alcuni anni per analizzare a fondo la realtà umana e socio-economica del suo Paese il cui territorio era circoscritto tra il Tigri e l’Eufrate per un’estensione di ben 120.000 chilometri quadrati. 


Il codice di Hammurabi è conosciuto da pochi, raramente si è vista una sua pubblicazione, l’ultima risale agli anni 20 del secolo scorso. Questo corpo di leggi è di fondamentale importanza per la storia della vita dell’uomo. Ha influenzato ebrei, greci, romani ecc., ed è il monumento legislativo più importante dell’antica Mesopotamia. La sua conoscenza è indispensabile perché non ci fornisce solo notizie sugli usi e costumi dell’epoca, ma questa giurisdizione, ha costituito la base del diritto che tuttora accompagna la nostra vita, anche economica.

domenica 5 gennaio 2014

UN ANTICO POTERE DELLA MENTE : LA " PREGHIERA "



"SE CHIEDERETE QUALCOSA AL PADRE NEL MIO NOME,EGLI VE LA DARA'. FINORA NON AVETE CHIESTO NULLA NEL MIO NOME. CHIEDETE E OTTERRETE,PERCHE'LA VOSTRA GIOIA SIA PIENA" GESU' DI NAZARET
Oggi la scienza quantistica apre nuove prospettive su cosa è la realtà. In un mondo dove si avvalora sempre più la tesi che osservato e osservatore coincidono,dove si sta scoprendo che non esiste la distanza fra le cose create ma siamo tutti interconessi, tutti Uno, dove le scoperte sul DNA mettono in evidenza come esso abbia un ruolo completamente diverso da ciò che fino a poco tempo fa abbiamo creduto,dove si vanno accreditando sempre più ipotesi di una struttura oleografica dell'universo,che ruolo assume l'antichissima pratica della preghiera?Se niente è disgiunto e tutto è vibrazione in una reciproca influenza,se il pensiero modifica la realtà, allora la preghiera diviene un vero e proprio potere,una tecnologia interiore a disposizione dell'umanità. La fisica quantistica o fisica delle possibilità ci mostra come ogni cosa giace in uno stato di quiete e di contemporaneità fino a che l'osservatore non la evoca attraverso le sue convinzioni, attraverso se stesso. In realtà tutti i possibili destini co-esistono contemporaneamente nello stato definito "brodo quantico della creazione"e noi con la nostra preghiera possiamo creare delle possibilità, possibilità che una determinata cosa accada. Ciò che oggi la scienza ci dice è  sempre stato asserito dalle antiche tradizioni spirituali che oggi stanno riaffiorando con particolare forza,molto interessanti sono i vangeli Esseni.Ma allora come si può usare quel potere insito in noi.Esso viene espresso quando una persona riesce a fare di pensiero-emozione-sentimento una sola cosa!Come?Occorre essere in pace dentro di noi, gli Esseni dicevano pace nella mente,nel cuore e nel corpo. 
Riconoscere un potere creativo in noi significa riconoscere un creatore amorevole che c'è l'ha donato!Dunque vivere in noi l'amore per il creatore è fondamentale per poter accedere al suo dono;riconoscere il valore sacro della vita in ogni sua manifestazione(materia a spirito non sono disgiunti) e la bontà della forza creatrice, è una condizione indispensabile per accedere al nostro potenziale creativo. Sapere che ogni cosa che accade nella nostra vita è opera di Una sola forza benefica che vuole farci conoscere noi stessi è la condizione essenziale per poter chiedere al Creatore, attraverso questo tipo di preghiera, di sperimentare nuove situazioni atte a farci evolvere. L'umanità incarna uno stato di coscienza e in base al grado di consapevolezza si sintonizza su determinate esperienze,se cambia lo stato di coscienza cambia anche la sperimentazione."Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore,l'anima e la mente".Bisogna riconoscere che siamo Uno con Lui poichè ha riposto in noi la sua scintilla divina e amandoLo amiamo noi stessi. Queste sono le basi per poter focalizzare le nostre forze interiori su un obiettivo, diffidate da quelle superficiali teorie sulla legge di attrazione che viene proposta come un mezzo per avere la casa più bella o la moglie figa, noi siamo qui per crescere e imparare la Legge Fondamentale dell'Amore, non c'è futuro sulla Terra se non capiamo ciò,la specie umana rischia l'estinzione ci distruggeremo e con noi tutte le nostre belle casette meditate per ore attraverso la legge dell'attrazione solo per riempire il nostro ego che diverrà cosi cieco e grande da inghiottirci tutti!Chiedere per se stessi senza capire che quando parliamo di Noi dobbiamo intendere NOI TERRESTRI ossia l'umanità intera in una unità indissolubile con Madre Terra e con tutto il cosmo, può condurre solo all'infelicità. Ogni richiesta egoistica,che esclude l'altro e che non rientra in un piano spirituale ma va solo ad appagare l'ego, ci condurrebbe solo ad accrescere un desiderio insaziabile. 
Noi siamo un'anima sola,l'umanità, e quando preghiamo dobbiamo sentire dentro di noi questa consapevolezza e fare richieste che ci portino all'amore divino e alla crescita spirituale sapendo che ciò che creiamo nella nostra vita ha effetto sul cosmo intero di cui siamo responsabili. Ogni richiesta deve essere inserita in questo quadro di consapevolezza. Premesso ciò per poter utilizzare il potere della preghiera occorre porsi in uno stato di pace,senza giudizio su cosa è bene o male, giusto o sbagliato,creando in noi il pensiero che la nostra preghiera sia già realizzata, visualizzare nella mente il risultato già raggiunto,con il pensiero creare nel cuore l'emozione che si prova ad aver ottenuto quel risultato vivendola, ringraziando il Creatore che ha concesso tale potere e la realizzazione di ciò che abbiamo chiesto e infine vivere questo sentimento in noi: nel nostro corpo, nella nostra mente e nel nostro cuore (e nella nostra vita quotidiana)sapendo che tale possibilità è stata creata e la preghiera da qualche parte del cosmo è stata già realizzata. Dunque la vera preghiera è l'unione del pensiero con l'emozione che crea un sentimento, non importa quale parole si usino,noi possiamo pregare in ogni momento della nostra giornata semplicemente vivendo in noi(e fuori di noi)determinati sentimenti. Se sperimentiamo in noi, e agiamo all'esterno,secondo sentimenti di amore,pace noi creeremo queste realtà nella nostra vita e nel cosmo. Non dobbiamo chiedere al creatore di realizzare quell'evento poiché tale potere e in noi,noi possiamo creare quella possibilità per Grazia dell'amore di Dio che ci ha donato tale potere. Dobbiamo chiedere "Da dentro il Suo nome ossia nel suo potere sentendoci già circondati dal risultato".Ringraziarlo e lodarlo per ogni cosa che esiste e chiedergli aiuto per avere la forza di crescere in Lui. Pregare attraverso queste modalità non è semplice poiché noi non siamo capaci di controllare tutti  i nostri pensieri, i nostri desideri inconsci operano senza che noi ne siamo consapevoli e si oppongono a questo procedimento di unione dei tre stati mentale-emozionale-sentimentale.Può capitare che magari chiediamo una cosa, convinti razionalmente della nostra richiesta, ma dentro di noi ci sentiamo indegni a riceverla e quindi la nostra preghiera perde il suo potere creativo. Inoltre occorre capire che la preghiera è uno strumento per avvicinarci al Creatore per sperimentare quelle possibilità di vita necessarie per evolvere verso di Lui, l'unica verità da capire è che esiste solo Lui e la nostra vita è l'insieme di esperienze che ci deve portare ad Amarlo sopra ogni cosa. Amarlo i noi e in ogni nostro simile,ad essere Uno con Lui. 
La preghiera serve a questo,tutte le altre richieste che hanno fini diversi, non si possono chiamare preghiere. Per questo è fondamentale un percorso spirituale che ci permetta di conoscerci e di far crescere in noi la scintilla divina che porta alla santità a cui noi tutti siamo chiamati per essere degni figli di Dio e degni Suoi eredi,il suo regno può essere anche qui in questo mondo sta a noi prenderne coscienza e imparare a creare le realtà che vogliamo sperimentare e questo è il momento storico per poter accedere a tale consapevolezza e sperimentarla. E questa è la strada per realizzare la nostra splendida natura,il nostro più alto potenziale divino di co-creatori attraverso il potere presente in noi della tecnologia della preghiera
Vangelo Esseno:"i sentieri del giardino infinito devono essere attraversati dal corpo, dal cuore e dalla mente come una cosa sola....."
 Gesù disse, "Quando farete dei due uno diventerete figli di Adamo, e quando direte 'Montagna, spostati!' si sposterà."
 Libro Esseno della rivelazione:"E vidi un nuovo paradiso e una nuova terra ...Udii una voce che diceva che non ci saranno ne più morte ne dolore,ne lacrime perché queste cose sono finite"